La nota del mattino 26 maggio 2011
Questa mattina all’assembla annuale della Confindustria la presidente degli imprenditori italiani, Emma Marcegaglia, ricorda al governo che la ripresa è debolissima, che il lavoro manca, che bisogna fare le riforme che il governo non è stato in grado di fare, che occorrono investimenti in ricerca…Insomma, che bisognerebbe che il governo governasse, invece di vivacchiare pensando solo alle riforme della giustizia per salvare Berlusconi dai processi.
Ieri l’Istat ha fornito un altro dato che certifica gli effetti della crisi: i consumi delle famiglie sono calati di oltre il due per cento nell’ultimo anno.
Sempre ieri, l’Inps, nella sua assemblea annuale, ha dato le solite cifre sulle pensioni, che ogni volta vengono presentate dai media come clamorose, ma poi vengono dimenticate il giorno successivo: metà delle pensioni non raggiunge i 500 euro al mese, l’80 per cento sta sotto i 1.000 euro al mese. Meno del 10 per cento delle pensioni vale da 1.000 a 1.500 euro al mese e un altro 10 per cento va dai 2.000 euro in sù.
Dopo i dati già forniti nei giorni scorsi dall’Istat nel suo rapporto annuale e gli appunti della Corte dei Conti sulla manovra che sarà necessaria per rimettere a posto i conti pubblici (46 miliardi di euro, una stangata da cavallo), ieri sera Berlusconi, a parte gli insulti agli elettori del centrosinistra (“sono senza cervello”), si è esercitato nel suolo di economista. ”Non è vero che c’è la crisi” ha detto ancora una volta. Ed ha spiegato: “Chiunque di noi quando va al ristorante lo trova pieno”.
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