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domenica 18 settembre 2011

Ricercate l’unità

Risposta di Macaluso a Susanna Camusso
tratto da www.ilriformista.it del 14 settembre 2011

Susanna Camusso, con la lettera che pubblichiamo, espone sinteticamente, ma chiaramente, la posizione della Cgil sui temi posti dalla grave crisi economica e sociale che attraversa l’Europa e gli Usa e che colpisce particolarmente il nostro paese per l’assenza di una politica di sviluppo. Dal primo giorno in cui ho assunto la direzione di questo giornale (1 Maggio 2011) abbiamo messo in forte evidenza il ruolo che il sindacato può assolvere nella società di oggi, con i problemi che oggi si pongono. E ripetutamente abbiamo espresso un convincimento che ribadiamo: questo ruolo, essenziale e forte, il sindacato potrà assolverlo al meglio solo se si realizza almeno un minimo di unità tra le tre Confederazioni.
Il governo, come giustamente sottolinea la Camusso, non ha accolto le sollecitazioni che erano venute dai sindacati e dalla Confindustria di porre in essere politiche di sviluppo e ha limitato il suo agire a manovre-tampone, che, in tutte le edizioni, sono segnate da una evidente iniquità.
La Cgil ha contrastato questa politica, anche con lo sciopero del 6 settembre, mentre gli altri sindacati, più che“fiancheggiare” il governo, come scrive la Camusso, hanno protestato contro le iniquità, per l’assenza di unapolitica di sviluppo, ma hanno sostanzialmente accettato - sbagliando - l’abusiva introduzione, nel decreto, dell’art. 8. Anche se poi Bonanni ha chiesto un’azione unitaria per difendere l’art. 18 dello statuto. Insisto: l’errore è nell’accettazione di quell’articolo, rivendicato da Marchionne con toni di chi l’ha scritto.
Ma, la segretaria della Cgil con grande senso di responsabilità ci dice: «Ora non è più tempo per ragionamenti che guardano indietro… bisogna decidere in fretta cosa fare». E occorre «rilanciare la crescita attraverso un Patto condiviso da tutti gli italiani». Da «tutti» non è possibile, ma è necessario lavorare affinché il Patto sia sostenuto da un largo arco di forze sociali e dalla maggioranza degli italiani.
È a questo punto che torna di grande attualità il ruolo del sindacato. Nessuna “tregua endosindacale” dice la Camusso. Onestamente non so cosa sia l’endosindacale, capisco invece che non è tempo di tregue, ma di agire.
Non sono, però, così presuntuoso di dire come agire.
La segretaria della Cgil ha indicato la strada che la sua organizzazione vuole seguire. Io mi permetto di fare una sola considerazione. Ma, prima di farla, ringrazio molto Susanna Camusso per l’occasione che ci offre di fare, su questo piccolo giornale, una discussione serena e onesta su un grande tema.
La segretaria sottolinea il fatto che la Cgil con lo sciopero ha fatto sapere al paese «che una forza di opposizione sociale c’è ancora in mezzo e tanto opportunismo». Certo, è un risultato importante, ma non sufficiente per raggiungere gli obiettivi indicati nella lettera. Ed è per questo che mi permetto un suggerimento, non solo alla Camusso e alla Cgil, ma a Bonanni e alla Cisl e ad Angeletti e alla Uil: incontratevi, discutete, non su ciò che vi ha diviso, ma su quel che vi può unire oggi, per realizzare un largo schieramento in favore di una politica di sviluppo e di equità sociale. Non penso di sbagliarmi, se guardo alla storia del sindacato negli anni che sono alle nostre spalle: senza unità si può vincere una battaglia, ma si perde la guerra. E a perderla, sono i lavoratori. Buon lavoro a tutti.
Emanuele Macaluso
2011-09-15

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