Ma con le dovute precauzioni. Il Pd ha presentato una mozione per fissare i criteri di responsabilità
L'art.35 del DL 133, il cosiddetto Sblocca
Italia, sarà uno spartiacque tra forze politiche responsabili, impegnate
a governare la partita dei rifiuti a livello nazionale e regionale, e
coloro che intendono le istituzioni come mero strumento tramite il quale
fare propaganda di partito - in questo caso, fondando il ragionamento
su un astratto principio di autarchia. Lo si è visto in Consiglio
regionale questa settimana e sicuramente lo vedremo nelle prossime
quando si radicalizzeranno le posizioni per evitare di dare sostanza
allo sviluppo di strategie utili a migliorare la qualità ambientale del
nostro paese e, al contempo, difendere i livelli di qualità raggiunti
dalle regioni virtuose.
A sostenerlo con forza sono i consiglieri regionali del Partito
Democratico che, consapevoli della necessità di portare a soluzione le
criticità ambientali emerse negli ultimi anni nel nostro Paese e
avvertiti della problematicità di un'applicazione non accompagnata
dell'articolo 35 del decreto, hanno ribadito la volontà di essere
protagonisti di un percorso decisionale che aiuti a trasferire pratiche
di virtuosità e sostenibilità ambientale anche nelle altre regioni
italiane. Lo hanno fatto presentando una mozione che, viste le proposte
dello Sblocca Italia sulla bacinizzazione nazionale, traccia alcune
linee imprescindibili di governance che non perdano di vista i risultati
raggiunti dalle regioni virtuose e che fissino dei criteri di
responsabilità per quelle regioni che ancora devono fare passi
consistenti verso la sostenibilità.
"Nella mozione- ha commentato il capogruppo Enrico Brambilla -
appare chiaro che il meccanismo di condivisione chiesto dalla
programmazione di ambito nazionale debba essere accompagnato da precise
misure di salvaguardia e di generale responsabilizzazione da parte delle
situazioni regionali più critiche. Per risolvere le passività
ambientali venutesi a creare in alcune regioni e per avviare queste
situazioni verso la normalizzazione e ad un adeguamento del sistema di
gestione dei rifiuti sino a livelli lombardi si dovrà necessariamente
passare attraverso un articolato e ben coordinato lavoro da svolgersi a
tutti i livelli istituzionali"
Lo Sblocca Italia - aggiunge Giuseppe Villani, capogruppo in
commissione Ambiente - se attuato con le opportune avvertenze è
un'occasione per tutti, anche per la nostra regione che è tra le più
innovative per ciò che riguarda lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta
differenziata. Revisione dei criteri di individuazione della capacità
del rifiuto da incenerimento, rispetto della pianificazione approvata
nelle regioni autosufficienti, consequenzialità tra politiche di mutuo
soccorso e sottoscrizione di impegni precisi, inderogabili con le
regioni deficitarie e politiche di compensazione ambientale sono i 4
pilastri su cui è fondamentale un assenso del governo nazionale. Per
questo è fondamentale un'azione di concertazione che è ben altra cosa
dalle sparate propagandistiche ed al ricorso a gesti eclatanti".
Alessandro Alfieri, consigliere e segretario regionale del PD,
ribadisce la volontà di percorrere una strada di confronto serrato con
il Governo senza dimenticare i risultati e le implicazioni che hanno le
pianificazioni di settore nelle regioni virtuose come la Lombardia.
Queste costituiscono l'orizzonte operativo anche per le regioni che
devono iniziare l'iter programmatorio. "Per far ripartire questo paese -
dichiara Alfieri - servono sì forze politiche chi si facciano carico e
inizino a governare i processi e le relative complessità, pena far
subire ai cittadini lombardi le scelte di altri ma bisognerà avere una
grande avvertenza a non recedere dai livelli qualitativi raggiunti in
termini ambientali e una grande capacità nel gestire efficacemente la
fase transitoria. Come? In Lombardia il piano regionale di gestione
rifiuti prevede il potenziamento della raccolta differenziata e del
riciclaggio e l'avvio del processo di decommissing degli inceneritori
sostituendo i più vecchi e inquinanti con nuova impiantistica, non
autorizzando potenziamenti o nuovi inceneritori. Nello Sblocca Italia si
dimezzano i tempi per le autorizzazioni, ma la pianificazione deve
rimanere in capo alla Regione. È quindi positivo che il Governo metta
mano alla attuale situazione italiana in tema di rifiuti per non
incorrere in onerose infrazioni europee e per introdurre elementi di
pianificazione che prevedono interventi straordinari per risolvere la
situazione ma senza dimenticare i risultati raggiunti che rimangono non
negoziabili.
Il gruppo regionale del Partito Democratico e la segreteria regionale, dal canto loro, si faranno carico di un lavoro istituzionale che rafforzi la situazione lombarda, già allineata alle direttive europee, attraverso e al contempo non perda di vista la mutualità necessaria per chiudere definitivamente la situazione di emergenza rifiuti che si sta protraendo da troppo tempo in alcune regioni del centro-sud".
Con la mozione presentata in settimana il gruppo consiliare regionale chiede in sostanza la modifica dell'art 35 del decreto di settembre proponendo a breve termine di accogliere i rifiuti da altre Regioni, in una ottica di mutuo soccorso ma prevedendo compensazioni, di natura esclusivamente ambientale, utilizzando eventuali capacità residue degli impianti lombardi dotandoli di tutti gli interventi tesi a non avere ulteriori emissioni inquinanti in atmosfera e solo a condizione che si adoperi ogni strumento, anche sanzionatorio, per far sì che le Regioni inadempienti raggiungano (in un tempo certo, 5 anni) livelli sufficienti di raccolta differenziata certificata e predispongano gli impianti necessari all'autosufficienza.
Il gruppo regionale del Partito Democratico e la segreteria regionale, dal canto loro, si faranno carico di un lavoro istituzionale che rafforzi la situazione lombarda, già allineata alle direttive europee, attraverso e al contempo non perda di vista la mutualità necessaria per chiudere definitivamente la situazione di emergenza rifiuti che si sta protraendo da troppo tempo in alcune regioni del centro-sud".
Con la mozione presentata in settimana il gruppo consiliare regionale chiede in sostanza la modifica dell'art 35 del decreto di settembre proponendo a breve termine di accogliere i rifiuti da altre Regioni, in una ottica di mutuo soccorso ma prevedendo compensazioni, di natura esclusivamente ambientale, utilizzando eventuali capacità residue degli impianti lombardi dotandoli di tutti gli interventi tesi a non avere ulteriori emissioni inquinanti in atmosfera e solo a condizione che si adoperi ogni strumento, anche sanzionatorio, per far sì che le Regioni inadempienti raggiungano (in un tempo certo, 5 anni) livelli sufficienti di raccolta differenziata certificata e predispongano gli impianti necessari all'autosufficienza.
tratto da: Novità Settegiorni # 284 del 26/09/2014
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