I buoni per il contributo
allo studio utilizzati di nuovo per acquisti impropri. Il Pd chiede alla
Regione di correre ai ripari
Riporta al passato la polemica di
questi giorni sull'uso improprio dei buoni per la dote scuola, da quando i
contributi erogati dalla Regione per l'acquisto di libri e materiale
tecnologico erano stati impiegati anche per comprare alimentari, cellulari,
capi di vestiario e altro ancora. Ma la contestazione torna
d'attualità a causa
della scarsa attenzione da parte di Regione Lombardia che ha messo in
circolazione blocchetti di buoni, riportanti la dicitura di utilizzo più ampia
rispetto alle indicazione espresse nella delibera. Sono stati, infatti,
stampati con la copertina dell'anno precedente e, dunque, con una indicazione
di uso più ampia. Ciò ha provocato incertezza per gli esercenti che vendono
materiale scolastico.
Per questo motivo, i consiglieri componenti della
Commissione Istruzione, hanno deciso di presentare un'interrogazione, di cui Fabio
Pizzul è il primo firmatario, all'assessore regionale Aprea per avere
risposte su come intenda tutelare il diritto allo studio delle famiglie
lombarde, garantendo il corretto utilizzo dei buoni per la dote scuola. A
fronte di alcune segnalazioni e preoccupazioni anche del territorio bresciano, Gianantonio
Girelli, firmatario anch'esso dell'interrogazione, ha sollevato la
questione chiedendo all'assessore di conoscere quali azioni intenda perseguire
per garantire il rimborso agli esercenti e commercianti che hanno accettato il
il buono scuola, non vendendo esclusivamente libri o materiale informatico. Per
le prossime settimane si attende la risposta dell'assessore in commissione.
da: Novità Settegiorni # 281 del 05/09/2014
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