Per il Pd un provvedimento serio ed equilibrato. Adesso tocca alla Giunta razionalizzare
Il Consiglio regionale martedì ha approvato a
larga maggioranza la legge che riduce in media del 10% l'assegno
vitalizio per gli ex consiglieri regionali e innalza da 60 a 66 anni
l'età dalla quale sarà possibile ricevere l'assegno maturato. Tutti
favorevoli tranne i consiglieri
del Movimento 5 stelle che si sono astenuti e Ncd che ha deciso di non partecipare al voto. "Questo è l'ultimo tassello di una riforma partita a fine 2011 quando abbiamo cancellato l'istituto del vitalizio dei consiglieri in carica - ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla subito dopo la votazione -. Oggi abbiamo messo mano ad un beneficio di cui godono gli ex consiglieri, producendo per le casse dell'ente regionale un risparmio annuo di 700 mila euro. Si conclude un lavoro lungo, iniziato a seguito di un nostro ordine del giorno approvato nel giugno del 2013, caratterizzato anche da momenti di difficoltà ma che ha portato ad un testo equilibrato, unico in Italia e in grado di resistere ad eventuali impugnative. Si può sempre comunque migliorare e, se ci saranno le condizioni, siamo disposti a rimettere mano alla legge. Adesso però tocca alla Giunta seguire il nostro esempio razionalizzando e tagliando i costi di funzionamento partendo dagli enti regionali e dalle società partecipate".
del Movimento 5 stelle che si sono astenuti e Ncd che ha deciso di non partecipare al voto. "Questo è l'ultimo tassello di una riforma partita a fine 2011 quando abbiamo cancellato l'istituto del vitalizio dei consiglieri in carica - ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla subito dopo la votazione -. Oggi abbiamo messo mano ad un beneficio di cui godono gli ex consiglieri, producendo per le casse dell'ente regionale un risparmio annuo di 700 mila euro. Si conclude un lavoro lungo, iniziato a seguito di un nostro ordine del giorno approvato nel giugno del 2013, caratterizzato anche da momenti di difficoltà ma che ha portato ad un testo equilibrato, unico in Italia e in grado di resistere ad eventuali impugnative. Si può sempre comunque migliorare e, se ci saranno le condizioni, siamo disposti a rimettere mano alla legge. Adesso però tocca alla Giunta seguire il nostro esempio razionalizzando e tagliando i costi di funzionamento partendo dagli enti regionali e dalle società partecipate".
L'esponente del Pd esprime rammarico per come si è conclusa la
votazione. "In Aula abbiamo assistito ad uno sfaldamento della
maggioranza - spiega - con Ncd che ha deciso di sfilarsi dalla
discussione e di non partecipare al voto. Ma ancor più imbarazzante è
l'atteggiamento del Movimento 5 stelle che, ancora una volta, ha
preferito astenersi per differenziarsi ed eventualmente tutelarsi dai
possibili ricorsi".
tratto da: Novità Settegiorni # 284 del 26/09/2014 |
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