Riportiamo quì di seguito la mail che abbiamo ricevuto dal nostro Segretario Nazionale Matteo Renzi.
Carissime democratiche, carissimi democratici,
mentre volgono al termine le tante Feste dell'Unità svoltesi in tutta Italia,
invio questa email innanzitutto per ringraziarvi dell'impegno sul territorio,
della passione, della dedizione con cui state aiutando il PD in queste ore così
delicate.
Già, perché il risultato del 25 maggio – con quello squillante 40,8% – impone a
tutti noi di essere all'altezza di una grande responsabilità: ridare fiducia
all'Italia e agli italiani. Tocca a noi, nessuno si senta escluso.
L'Italia sta cambiando molto. Dalle riforme istituzionali e costituzionali fino
alla giustizia, passando
per il terzo settore e la politica estera, dove il
successo della nomina di Federica Mogherini costituisce un motivo di orgoglio e
speranza per ciascuno di noi. In questi mesi stiamo lavorando moltissimo. E
ormai siamo al momento finale di discussioni che pure erano state bloccate per
anni come quella su una legge elettorale in grado di assicurare un vincitore
certo o la riforma costituzionale che sono già alla seconda lettura e che
dovranno essere affrontate senza indugio dal parlamento in queste settimane.
Perché se la politica cambia se stessa e dà il buon esempio, poi, tutto è più
semplice.
Tra le prossime sfide segnalo in modo particolare:
La scuola. Perché solo dando valore e dignità all'impegno
degli insegnanti e alle aspettative delle famiglie riusciremo a risollevare
l'Italia. Qui
trovate il link del progetto del Governo. Vi prego di leggerlo, di
discuterlo nei circoli, a scuola, in ufficio. La riforma della scuola non può
essere la solita legge calata dall'alto. Abbiamo due mesi per discuterne
ovunque, non perdiamo questa occasione. Coinvolgendo mamme e figli, prof e
custodi, nonni e assessori.
Il lavoro. Il 29 settembre presenterò in direzione nazionale
il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perché senza nuovi
investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo
anche cambiare un sistema ingiusto che divide i cittadini in persone di serie A
e di serie B e umilia i precari. Chi oggi difende il sistema vigente difende un
modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o
dall'età. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui
nessuno si è occupato fino ad oggi.
Il fisco. Abbiamo iniziato a ridurre la pressione fiscale
restituendo 80 euro a undici milioni di italiani e diminuendo l'odiosa Irap del
10% per le aziende perché ancora oggi in Italia il costo del lavoro è troppo
alto. Per colpa mia, peraltro, non siamo riusciti a comunicare bene il taglio
del 10% dell'Irap che è già avvenuto, ma di cui non parla nessuno. Il fisco
deve essere meno caro, certo. Ma anche più semplice. Per questo nell'ambito del
programma dei mille giorni, partendo già dal prossimo anno, introdurremo
innanzitutto la dichiarazione dei redditi precompilata.
Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il
fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire
sull'educazione e sulla scuola: questa è la nostra sfida. Ci hanno detto che
siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra
liberista anglosassone degli anni Ottanta.
A me hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere
un'ingiustizia, non conservarla. Davanti a un problema c'è chi trova soluzioni
provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche
nel nostro partito c'è chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli
scontri ideologici e magari riportare il PD del 25%. Noi no.
Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di
fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova.
Sul sito trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi può ci dia una mano,
partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di
autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese più bello
del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio.
Il Segretario Nazionale
Matteo Renzi
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