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venerdì 20 novembre 2009

"PROCESSO BREVE" RISPONDE IL PD VARESE

Conferenza stampa Venerdì 20/11/2009

Disegno di legge del Governo sui processi:
terapia pessima per il malato giustizia
Vedere invece la Giustizia dal lato dei cittadini

- In Italia la giustizia è lentissima in ogni ambito (civile, penale, amministrativo), e questo crea un grave danno per i nostri cittadini e la nostra economia.
Nel Report 2009 del World Economic Forum sulla competitività mondiale alcuni degli elementi che penalizzano l’Italia sono l’inefficienza del sistema giustizia, la poca chiarezza del sistema di decisioni governative, la limitata difesa dei diritti dei piccoli azionisti ed un sistema burocratico troppo pesante e contraddittorio.
La confusione sul tema giustizia rende più difficile la vita dei cittadini e penalizza la nostra economia.
Anche il nostro territorio soffre della lentezza della giustizia: 978 gg. la durata media di un processo civile a Varese, 495 gg. di un processo del Tribunale penale collegiale a Busto Arsizio.
Il PD negli scorsi mesi aveva già approfondito il tema del funzionamento della Giustizia in Provincia di Varese, dato che l’impegno su questo settore deve essere continuativo.

- Per i processi penali, a tutela del cittadino esiste l’istituto della prescrizione, presente in ogni ordinamento giuridico occidentale: lo Stato non può più condannare decorsi un certo numero di anni dalla data di commissione del delitto.
Con il disegno di legge in questione si inserisce di fatto un doppione della prescrizione: si estingue il processo che duri in qualsiasi grado di giudizio più di due anni.
E’ evidente che il progetto di legge gioca, invece di risolverle, esclusivamente sulle inefficienze del sistema-giustizia italiano, che non è in grado allo stato attuale di garantire la celebrazione dei processi nei tempi richiesti dalla legge.

- Perché la legge proposta è iniqua:
1. crea una discriminazione insensata tra reati che devono essere giudicati “in fretta”, con il rischio che possano cadere in prescrizione, e reati che invece possono essere giudicati con tutta calma. Tra i primi, che il ddl del centrodestra considera a tutti gli effetti poco gravi ci sono: dalla corruzione semplice ed in atti giudiziari alla truffa semplice ed aggravata; dalle frodi comunitarie a quelle fiscali; dal falso in bilancio alla bancarotta; dalla ricettazione al traffico di rifiuti; dallo sfruttamento della prostituzione alla violenza privata; dalla calunnia e falsa testimonianza alle lesioni personali; dall’omicidio colposo per colpa medica all’aborto clandestino; dai maltrattamenti in famiglia all’incendio.
2. una volta entrata in vigore si applicherebbe ai processi in corso in primo grado, creando così una palese diversità di trattamento rispetto ai processi non ancora trattati e quelli in corso negli altri gradi di giudizio
3. il meccanismo vale solo per gli incensurati, e non per i recidivi: per esigenze di sicurezza dovrebbe tutt’al più valere la regola opposta

- Perché la legge è devastante per i cittadini:
1. paradossalmente, allungherebbe i tempi dei processi in corso, nel tentativo degli imputati di raggiungere il traguardo della prescrizione
2. con migliaia di processi saltati crea impunità e quindi genera insicurezza
3. le persone danneggiate dai reati per cui si stanno svolgendo processi (Parmalat, Cirio, Thyssen ed Eternit) che hanno avanzate richieste di risarcimento si troverebbero con un pugno di mosche in mano e non otterrebbero alcun risarcimento. Amplificando la distanza fra “poteri forti” e cittadini o piccoli azionisti.
4. per effetto dei processi saltati le persone danneggiate dovrebbero ripartire da capo proponendo delle cause civili che, tra l’altro intaserebbero di fascicoli le scrivanie (già intasate) dei giudici civili

- Per una giustizia più veloce occorrono più risorse, maggiore responsabilizzazione di tutti gli operatori (magistrati, avvocati, personale amministrativo), informatizzazione e riorganizzazione delle strutture. Il Ministro invece di proporre misure legislative ad hoc dovrebbe intervenire sul miglioramento delle risorse utilizzate, tanto che in Provincia di Varese i comuni anticipano i costi di funzionamento della struttura dei tribunali (ad esempio Varese 800.000 euro all’anno), costi che vengono poi coperti dal Ministero in ritardo ed in quantità inferiore.
Questo disegno di legge non va in nessuna di queste direzioni, ma ha unicamente lo scopo, neanche tanto malcelato, di assecondare e salvaguardare Berlusconi.
Dopo lo scudo fiscale quello penale.
Come tutte le leggi approvate dal centrodestra in materia di giustizia, in particolare quelle cosiddette ad personam (rogatorie, Cirami, falso in bilancio, ex-Cirielli) anche questa non solo non avrà alcun effetto positivo per il comune cittadino e per la giustizia, ma avrà anzi ricadute molto negative per tutta la collettività.
Per questi motivi il PD in Provincia di Varese promuoverà una serie di incontri per ragionare sugli investimenti da programmare, sugli interventi organizzativi e logistici, sulle modifiche legislative da apportare. Il PD vuole confrontarsi con le persone, forze sociali e politiche che intendono costruire un moderno ed efficace sistema della Giustizia.

Stefano Tosi
Segretario provinciale PD

Luca Carignola
Responsabile provinciale Giustizia PD

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