Con un atto sui consorzi di bonifica, la Giunta
rischia di mettere in difficoltà chi utilizza il sistema energetico.
Cioè il suo stesso palazzo
"In linea di massima il provvedimento è condivisibile, perché uniforma l'applicazione del contributo ai consorzi, secondo criteri tecnici, su tutto il territorio regionale - spiegano Carra e Alloni -. Ma c'è un punto, quello riguardante il beneficio ambientale, che non ci convince e ci ha indotto a chiedere alla Commissione un approfondimento. Cioè, dovremo invitare la Giunta a stabilire criteri più specifici, per garantire una maggiore determinatezza nell'individuazione del beneficio". In particolare, laddove si parla del ravvenamento della falda freatica (un aumento della portata se troppo povera d'acqua, ndr), "sembrerebbe di capire che rispetto all'attuale costo per gli immobili che utilizzano l'acqua per far funzionare le pompe di calore, ci sarebbe un aumento di 16 volte. Bisogna escludere che ciò accada perché produrre energia elettrica e calore con questi sistemi è di per sé già un beneficio ambientale e per tutta la comunità", aggiungono i consiglieri Pd. Da qui l'esempio del palazzo che ospita la Giunta e che è servito proprio da pompe di calore. Oltre tutto, concludono Carra e Alloni, "ciò succede mentre si sta per approvare il piano energetico regionale. Se fosse una svista della Giunta, significa proprio che la mano destra non sa cosa fa la sinistra".
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