Una quota della tariffa del servizio idrico integrato della Lombardia ai progetti di cooperazione per i Paesi in via di sviluppo. È quanto si è fatto finora e che deve rimanere nella nuova versione della legge regionale di disciplina. Lo ha chiesto il Gruppo regionale del Pd con un emendamento, presentato
in commissione Ambiente, la Lega ha risposto positivamente.
Durante l'ultima seduta, presente l'assessore Terzi, si è analizzato passo passo il progetto di legge che contiene le nuove disposizioni in materia di servizio idrico integrato, che recepiscono le modifiche introdotte dalla sentenza della Corte costituzionale, dal referendum popolare sull'acqua e solo parzialmente le novità contenute nello Sblocca Italia.
"Tra i vari interventi proposti dalla Direzione generale dell'Ambiente di Regione Lombardia c'era anche la proposta di cassare il comma in cui si stabilisce che una quota della tariffa può essere destinata a progetti di sviluppo nei Paesi più poveri - spiega Laura Barzaghi, consigliere regionale del Pd -. Noi abbiamo presentato un emendamento che chiede, appunto, di mantenere questa possibilità, perché fino a oggi sono stati portati avanti diversi interventi virtuosi da parte delle aziende idriche a favore di popolazioni che altrimenti non avrebbero mai potuto averli".
E la Lega ha dato il suo ok, "spiegando che sono i primi ad aver sempre sostenuto il principio che queste popolazioni vanno aiutate a casa loro. Quindi, per il momento non abbiamo votato in attesa di un parere del legislativo della Regione", fa sapere Barzaghi.
Per un aspetto positivo, è rimasto però anche un dubbio alla Barzaghi e al Pd: "Se in generale l'adeguamento, con altri nostri aggiustamenti accolti dal presidente di Commissione, ci soddisfa, rimane una questione che per noi è cruciale: lo Sblocca Italia stabilisce che ci sia un unico Ato per l'Area metropolitana, ma Regione Lombardia ha proposto di rinviare la decisione, mantenendo per adesso un Ato per Milano e uno per la provincia, in attesa delle determinazioni dell'Osservatorio regionale che dovrà decidere come suddividere le competenze in capo alla Regione e alle Province o all'Area metropolitana. Però, dal nostro punto di vista non è una questione di competenza. E per questo temiamo che la legge verrà impugnata. Invitiamo perciò l'assessorato a ripensare questo passaggio che riteniamo importante".
Tratto da: Novità Settegiorni # 286 del 10/10/2014
Nessun commento:
Posta un commento