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mercoledì 3 febbraio 2010

KM 0 , E TEMPO DI CAMBIARE

PERCHÈ I TRENI IN LOMBARDIA NON FUNZIONANO?
Non tutti sanno che sono le scelte della Regione a stabilire il
costo del biglietto, il tipo, il numero e la frequenza dei treni in
circolazione, secondo un Contratto di Servizio con i gestori dei
treni. Regione Lombardia investe troppo poco per i 560 mila
viaggiatori che usano abitualmente il treno, che sono circa il 40%
dei pendolari italiani, e che potrebbero essere molti di più, con
benefici sul traffico e sull'inquinamento, se il servizio fosse
diverso. Nella sola area milanese l'88% dei pendolari si sposta in
auto. Quasi tutte le linee ferroviarie lombarde hanno
frequenze superiori ai 30 minuti. Tempo di vita rubato
ogni giorno ai lavoratori lombardi. Ora Formigoni racconta che
tutto si risolverà con la nuova società che unisce in Lombardia
Trenitalia e le FerrovieNord. Ma questo nella sostanza non
risponde ai bisogni dei pendolari.

COSA PROPONE IL PD E IL SUO
CANDIDATO FILIPPO PENATI:

PIÙ INVESTIMENTI. La Regione Lombardia deve destinare
almeno il triplo di quanto oggi previsto nel bilancio regionale per
ottenere più percorrenze e maggiori frequenze.
PIÙ TRENI, PIÙ NUOVI, PIÙ ADATTI. Occorre rinnovare il
parco rotabile, non solo perché i treni tornino ad essere dignitosi
rispetto all'attuale degrado, ma perché una parte dei disagi e dei
ritardi è dovuta al materiale scadente.
UN SOLO BIGLIETTO DA CASA AL LUOGO DI LAVORO. La
Regione è il soggetto che può e deve garantire l'attivazione di
biglietti unici per il tragitto da casa al luogo di lavoro o di studio,
anche con mezzi diversi, e attraversando province diverse.
INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI. Realizzare gli interventi di
ammodernamento delle linee, con tratti di linea dedicati, tratte di
aggiramento per le merci, nuove stazioni attrezzate con parcheggi.
DARE VOCE AI PENDOLARI. Istituire una “carta dei diritti
dei Pendolari” che fissi obiettivi di servizio, diritti dei cittadini
utenti, condizioni minime di informazione, standard di
qualità, rimborso per disservizi e disagi.
PIÙ CARROZZE, MENO CARROZZONI.

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