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giovedì 8 aprile 2010

Varesina-BIS: una riflessione sulle richieste “accettate”

Prendiamo spunto da alcuni recenti articoli pubblicati su dei settimanali locali per condividere con i cittadini alcune riflessioni sulle richieste/osservazioni presentate dall’Amministrazione Guzzetti in merito al tracciato della “Varesina-bis” che, sembra, siano state accolte. Diciamo “sembra” perché fintanto che non saranno presentati i progetti esecutivi delle opere che saranno realizzate, per noi restano solo parole.
Intanto una precisazione: non si tratta della Pedemontana, come scritto negli articoli, ma della così detta “Varesina-BIS”.
Ma quali sono queste osservazioni che – a sorpresa (!) – sarebbero state accolte così da essere una “grande vittoria per il nostro paese”?
Per iniziare, si prevedono muraglioni di contenimento, al posto di scarpate, nel tratto compreso tra le vie Caduti della Liberazione e Castellanza-Legnano. Questo comporta anche la realizzazione di una galleria di oltre 200 metri e l’eliminazione di due cavalcavia.
Se questa da un lato può essere vista come la soluzione volta al minor impatto paesaggistico/ambientale, dall’altro sorge il dubbio che possa essere la soluzione più condivisa, anche perché non certo l’unica.
Diverse le osservazioni sulle quali riflettere e porsi delle domande.
Ad esempio se la rinuncia a delle scarpate lascia ai proprietari maggior terreno (anche questo da verificare), non è ben chiaro come lo stesso potrà essere utilizzato in futuro data la presenza della strada: coltivato, fabbricato, lasciato incolto a vita …
Sicuramente i costi lieviteranno tanto da chiedersi se non era preferibile, sentiti i medesimi proprietari interessati, pensare ad una soluzione intermedia con lievi scarpate (la così detta strada “in trincea”) e confluire, le risorse economiche così risparmiate, nelle disponibilità del portafoglio della Società Pedemontana per dare un maggior valore al terreno espropriato e, contestualmente, provvedere ad un’idonea piantumazione delle rive. Ciò a vantaggio dell’ambiente sia in termini di inquinamento acustico che di qualità dell’aria.
Percorrere una galleria o lunghi tratti di strada fiancheggiati da muraglioni, non è certo piacevole.
Ecco che questo lungo tratto in trincea (e galleria) sbocca, in prossimità della Provinciale 527, non più con una sopraelevata ma con una grande rotatoria che la interseca.
Sicuramente dal punto di vista paesaggistico la soluzione può essere considerata positiva; ma dal punto di vista ambientale, ovvero inquinamento, salute pubblica, rumore e traffico?
Se da un lato la soluzione che ci è stata “calata dall’alto” era certamente più impattante, ma garantiva una maggior fluidità del traffico tutto a beneficio di un contenimento del probabile aumento dell’inquinamento (smog), ora, con una rotatoria, aspettiamoci una certa congestione o comunque un rallentamento del traffico con un aumento dell’inquinamento.
La zona interessata dalla realizzazione della rotatoria è nelle immediate vicinanze dell’area denominata “ex Barzago”. Alla luce del Piano Integrato d’Intervento (P.I.I.) di riqualificazione di quest’area, dal quale gli Uboldesi dovrebbero beneficiare della tanto sospirata palestra delle S. Medie, c’è qualche collegamento con la proposta dell’Amministrazione Guzzetti?
Si legge ancora, in questi articoli, che il tacciato sarà spostato lasciando intendere che sarà più distante dal centro abitato. Dato che in più occasioni il Sindaco Guzzetti ha dichiarato che la “Varesina-bis” costituisce il limite massimo dell’espansione urbanistica di Uboldo (secondo il programma elettorale di UAC), questo significa ancora più edificazione!
In attesa di risposte e di vedere il progetto esecutivo della “Varesina-bis” (oltre che della convenzione del P.I.I. dell’area “ex Barzago” con tutta la viabilità conseguente), le domande e le osservazioni esposte ci sembrano lecite. Nel caso, la stessa Amministrazione dovrebbe essere trasparente!
Inspiegabile, a questo punto, l’intervento dell’Assessore regionale Raffaele Cattaneo con lo slogan pro-Guzzetti che tutto questo “è una vittoria degli Uboldesi”.
Pare proprio uno slogan elettorale che si scambiano due buoni amici (politicamente parlando) per far emergere la loro immagine in una questione che, per gli Uboldesi, è tutto fuorché una vittoria! Qui si tratta di leccarsi le ferite. Chi canterà vittoria sarà chi trarrà profitto da questa, per così dire, evoluzione del progetto “Varesina-bis” accolta (da chi?), unita allo svincolo.
Qui emerge una considerazione, in generale, ancora più grave. Al di là della soluzione progettuale che ne scaturirà da quanto posto in essere dall’Amministrazione di Uboldo Al Centro, com’è possibile che chi governa il nostro territorio (Regione prima – quindi assessore Cattaneo in primis – Provincia poi ed infine i Comuni interessati ma non ultimi, tutti in sinergia fino ad una definizione puntuale e condivisa del progetto) non abbia messo in atto da subito tutto quanto necessario affinché, l’obbiettivo infrastrutturale nazionale, possa essere realizzato col minor impatto ambientale possibile, con un occhio sì ai costi ma tutelando in primis la salute pubblica ed i diritti dei cittadini?
Ciò non è avvenuto e non è certo un caso isolato. Per questo l’Assessore Cattaneo non deve parlare di vittoria degli Uboldesi ma di sconfitta delle istituzioni che hanno permesso tutto quanto accaduto negli ultimi anni. Non si può non notare che tutto questo è dipeso da una certa parte politica!
Invitiamo tutti i cittadini a riflettere.

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