Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, Il Corriere della Sera: “Il deputato del Pd Walter Tocci ha denunciato che nella bozza di decreto «per la programmazione» inviato dal ministro alla Conferenza dei rettori per il parere di rito c`è una norma che consente alle università «telematiche» di trasformarsi su loro proposta in «normali» università non statali (come la Bocconi). Tanto basta a Tocci per individuare il principale beneficiario di questa metamorfosi: Al Cepu, che potrebbe entrare nel sistema universitario trasformando la sua telematica E-Campus in università non statale autorizzata a svolgere sia didattica a distanza sia quella tradizionale». Una provocazione che il deputato del Pd, durante la discussione alla Camera, butta lì. Senza mancare di sottolineare «la comunanza di interessi e di sentimenti che intercorrono fra il presidente del Cepu e il presidente del Consiglio». Già. Risale alla memoria la visita di Silvio Berlusconi, a luglio, alla E-Campus di Novedrate (ricordate le sue parole? «Dicono che sono circondato da veline, da belle senza cervello. Ecco, queste ragazze sono tutte belle, laureate con il massimo dei voti e non assomigliano certo a Rosy Bindi»). Soprattutto, però, viene in mente l`idea che Francesco Polidori ha presentato ad agosto a Berlusconi, quella di mettere a disposizione del premier la rete del Cepu per raccogliere consensi.. Ecco che cosa ha detto lui stesso a Francesco Manacorda della Stampa: «Noi vendiamo formazione, dai corsi di recupero, all`inglese, all`università. Loro vendono politica. Ma in fondo il metodo non cambia e per me è un`occasione di business come le altre. Bisogna bussare a tutte le porte, ci vuole pressing e motivazione. Bisogna partire dalla sezione elettorale, ogni sezione in media 300 famiglie, e da lì scendere fino alla singola famiglia...». E poi, chissà, si prendono anche due piccioni con la stessa fava. Un voto e un cliente. La sintonia di «Mister Cepu» con il Cavaliere è forte e ben radicata. Fin dalla discesa in campo dei 1994”.
L’iter parlamentare della riforma Gelmini è cominciato al Senato. Il governo e i sostenitori della riforma vorrebbero accorciare i tempi. Il Pd e le altre opposizioni hanno fatto muro. E intanto sono proseguite le proteste degli studenti, dei ricercatori, dei precari.
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