Post più popolari

sabato 28 agosto 2010

INSIEME PER IL SUD SUDAN

SABATO 4 SETTEMBRE - H 20,30 c/o
Tensostruttura Centro Sportivo Comunale di Uboldo (VA)
musica dal vivo
ROGER BELLONI
intrattenimento a cura di
BALLA CON NOI
ingresso 5 euro
all'interno verrà allestito uno stand
dell'Ass. Sentieri di Pace.
Sarà attivo un punto ristoro a cura degli Alpini di Uboldo
Tutto il ricavato verrà devoluto in beneficienza per progetti in
SUD SUDAN.

mercoledì 18 agosto 2010

Cossiga: Parisi (Pd), con lui muore una parte di noi

Francesco Cossiga una parte di noi, una parte importante per quanti hanno dedicato la propria ragione e la propria passione alla Repubblica. Nella condivisione e nel dissenso la sua voce e' stata una presenza e un riferimento costante, per tutti e ancor piu' per chi, come me, ha avuto il privilegio di conoscerlo fin dall'infanzia e frequentarlo a lungo nel tempo. Gia' in questi mesi di silenzio abbiamo sentito l'assenza delle sue provocazioni. La sua partenza rende ora piu' acuto e definitivo il sentimento della sua mancanza". Lo dichiara Arturo Parisi (Pd).

ANALFABETI DELLA COSTITUZIONE

La maggioranza accusa il presidente Napolitano di tradire la Costituzione e il Colle risponde con una nota: "Se tradisco la Costituzione mi mettano in stato di accusa. Altrimenti sono solo gratuite insinuazioni e indebite pressioni". Il PD: "Basta con gli attacchi ingiustificati, la Carta non si interpreta a convenienza".

NO ALLO SCIPPO DELL'ACQUA PUBBLICA IN LOMBARDIA

La legge sull’acqua non releghi i comuni in un angolo. Siano loro i protagonisti nella gestione del servizio
I comuni non possono essere espropriati dal loro ruolo, tornano a ribadire il capogruppo del Pd Luca Gaffuri e il segretario regionale del Pd Maurizio Martina in merito alla gestione delle risorse idriche. Gaffuri e Martina chiedono di favorire una regolamentazione pubblica basata sui principi della sussidiarietà, mantenendo un livello di tariffe sostenibile per i cittadini.
Occorre una collaborazione effettiva tra tutti i livelli istituzionali e ai comuni lombardi, che gestiscono da anni, spesso in maniera efficiente, il servizio, deve essere data l’opportunità di partecipare alle decisioni, altrimenti si profila il rischio di una legge nella quale gli enti locali perdono la loro funzione – dicono Martina e Gaffuri – Non è giustificato, invece, il ruolo assegnato alle province dalla legge sull’acqua, tanto più da forze politiche che hanno fatto una battaglia per l’abolizione delle stesse.

mercoledì 11 agosto 2010

Con un emendamento del PD, i comuni fino a 5000 abitanti avranno contributi

Grazie ad un emendamento del PD, anche i comuni fino a 5000 abitanti avranno contributi in conto capitale (quindi a fondo perduto) per la realizzazione di opere pubbliche.
Questo è quanto ha deliberato la Giunta Regionale nella seduta del 10.02.2010 con atto n° 11245.
Quì di seguito Vi riportiamo il testo integrale della delibera.

DELIBERAZIONE N° VIII / 011245 Seduta del 10 FEB 2010

Oggetto: SOSTEGNO ALLA REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI NEI COMUNI FINO A 5000 ABITANTI - INDIVIDUAZIONE DELLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE ED EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI

RICHIAMATI:
- il Programma Regionale di Sviluppo dell'VIII legislatura ed in particolare l'obiettivo operativo 6.5.5.3 "Azioni per il miglioramento dell'accessibilità e della fruibilità del territorio";
- l'art. 9 bis della legge regionale 5 maggio 2004, n.11 "Misure di sostegno a favore dei piccoli comuni della Lombardia", che individua le risorse destinate al sostegno degli investimenti nei comuni fino a 5000 abitanti;
CONSIDERATO altresì che il suddetto articolo 9 bis della I.r.1112004 stabilisce, per l'anno 2010, l'erogazione dei seguenti contributi:
• per i comuni fino a 1.000 abitanti, un contributo straordinario a fondo perduto per investimenti fino a 20.000 euro ciascuno;
• per i comuni fino a 5.000 abitanti, un cofinanziamento a fondo perduto, fino ad un massimo del 75 % della spesa riconosciuta ammissibile, per la realizzazione di opere pubbliche il cui costo massimo è di 400.000 euro, determinando altresì quali criteri di priorità per l'assegnazione di contributi la cantierabilità delle opere e la percentuale di cofinanziamento da parte del comune;
VISTO inoltre il comma 2 del predetto art. 9 bis, lr 11/2004 , che prevede che la giunta regionale stabilisca le modalità di assegnazione ed erogazione dei contributi;
RITENUTO in base a quanto sopra di destinare 6.600.000,00 euro per gli investimenti a favore dei comuni fino a 1.000 abitanti e 43.400.000,00 euro per i comunÌ fmo a 5.000 abitanti per la realizzazione di opere pubbliche;
CONSIDERATO che per le predette iniziative è autorizzata la spesa complessiva di 50.000.000,00 euro, per l'esercizio finanziario anno 2010 - UPB 6.5.5.3.343.7476 "Sostegno agli investimenti dei Comuni fino a 5.000 abitanti";
RICHIAMATA la legge 7 agosto 1990 n. 241, "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi", che all'art. 12 prescrive l'obbligo a carico delle Amministrazioni della determinazione e della pubblicazione dei criteri e delle modalità cui le stesse devono attenersi nella concessione di contributi e vantaggi economici ad Enti Pubblici el ad operatori privati;
VISTO l'allegato A - parte integrante e sostanziale alla presente deliberazione, suddiviso tra le tipologie di interventi Al) "Criteri per il finanziamento degli oneri relativi alla realizzazione di opere pubbliche da parte dei comuni con popolazione residente inferiore o pari a 5.000 abitanti" ed A2) "Criteri per il finanziamento di interventi da parte dei comuni con popolazione residente inferiore o pari a 1.000 abitanti";
VISTO l'allegato B, parte integrante e sostanziale alla presente deliberazione, denominato "Modulistica", che costituisce il riferimento, quanto a contenuti, da utilizzarsi per la presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti di cui trattasi;
RITENUTO di approvare i predetti allegati A) e B), in quanto strumenti operativi per destinare i contributi a favore dei soggetti sopra richiamati;
VISTA la l.r. 20/2008 riguardante l'organizzazione di Regione Lombardia, nonché i provvedimenti organizzativi dell 'VIII legislatura;
A voti unanimi espressi nelle forme di legge

DELIBERA
  1. di approvare il documento, allegato A) alla presente deliberazione quale parte integrante esostanziale concernente le tipologie di interventi Al) "Criteri per il fmanziamento degli oneri relativi alla realizzazione di opere pubbliche da parte dei comuni con popolazione residente inferiore o pari a 5.000 abitanti" ed A2) "Criteri per il finanziamento di interventi da parte dei comuni con popolazione residente inferiore o pari a 1.000 abitanti";
  2. di approvare il documento, allegato B) alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, denominato "Modulistica";
  3. di far fronte all'onere finanziario complessivo di 50.000.000,00 euro con le risorse di cui al capitolo 6.5.5.3.343.7476 bilancio 2010 che presenta la necessaria disponibilità;
  4. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

martedì 10 agosto 2010

Tra gli schiavi dei pomodori senza tetto né legge

Un anno fa i fatti di Rosarno. Eppure sembra che nulla sia cambiato....
(tratto da "La Stampa" del 3 agosto 2010)


I LUOGHI SIMBOLO DEL PAESE MULTIETNICO


Tra gli schiavi dei pomodori senza tetto né legge
Viaggio nel Sud , dove altre Rosarno sono pronte a esplodere
Francesca Paci 2010-08-03

INVIATA A PALAZZO SAN GERVASIO (Pz)

Ho paura, alla fine ci spareranno dalle case anche qui», ammette il diciannovenne ivorense Gibril
riavvolgendo il sacco a pelo nella masseria abbandonata tra i campi che circondano Palazzo San Gervasio, al confine tra Basilicata e Puglia, dove secondo il Cnel il livello d'integrazione sfiora i minimi nazionali.
Gibril è al suo debutto agrario, ma sullo sfondo incombe il fantasma di Rosarno, la rivolta, tutti contro tutti.
Quando due mesi fa ha perso il posto da saldatore a Vicenza, dov'era emigrato nel 2007, si è rimboccato le maniche e ha raggiunto l'esercito di sanculotti che, seguendo il ciclo delle stagioni, raccoglie i frutti maturi del tacco dello stivale. Spalle indispensabili, nell'Italia in cui l'invecchiamento della popolazione è direttamente proporzionale alla voglia di zappare la terra. Eppure quei mille centrafricani, magrebini. rumeni, che come Gibril «campeggiano» alle porte di Palazzo San Gervasio, sono una bomba a orologeria: per quanto il paese chiuda gli occhi, il tic tac turba le languide notti estive.
Sebbene affrontata sempre come un'emergenza, l'alluvione agostana di braccianti stranieri investe da 20 anni questo Comune lucano di 4500 anime adagiato sulle alture del Vulture che continua a spopolarsi al ritmo di 50 addii ogni sei mesi. Nel 1999, orgogliosa d'aver dato i natali a Lina Wertmuller ma non al primo sciopero d'immigrati d'Europa, l'amministrazione destinò ai raccoglitori di pomodori, che fino ad allora avevano soggiornato davanti alla fontana del fico, il casale sequestrato a un clan della Sacra Corona Unita. Peccato che nei 15 mila metri quadri senza servizi igienici dove faticherebbero a pernottare in 250 se ne ammassino oltre mille. Chi sgozza l'agnello per il Ramadan, chi beve in barba al Corano, chi rivende a prezzo da strozzino le sigarette e chi è pronto a impugnare il coltello per comprarne una. In 11 anni la loro permanenza è costata ai cittadini 800 mila euro ed è ancora emergenza piena.
«Quel centro è un non luogo, una città ambulante, impossibile pensare all'integrazione di centinaia di persone che si fermano un mese e si spostano dietro alla maturazione di olive, angurie, arance», nota l'imprenditore agrario Domenico Cancellara. Gibril e i suoi amici, spiega, sono indispensabili specialmente quando piove: «Il pomodoro è il più deperibile dei frutti. Le macchine, che presto sostituiranno il lavoro umano, non funzionano se il campo è bagnato e l'unica alternativa è la raccolta a braccia». Riempiendo 10 cassoni da 30 quintali l'uno i braccianti possono ambire a 35 euro al giorno ma, pompando come presse, i maciste africani guadagnano anche quattro volte tanto. Basta chiamare «lavoro a progetto» l'ingaggio a cottimo, ufficialmente vietato, e il gioco è fatto con la soddisfazione di padrone e caporale.
Quanto ci vorrà prima che a Palazzo San Gervasio l'umiliazione degli sfruttati e il disagio degli sfruttatori loro malgrado si combinino alla maniera di Rosarno, come paventato dalla presidente del Comitato Shengen Margherita Boniver durante la visita al centro? Secondo Gervasio Ungolo, ex assessore ambientalista e proprietario del vivaio Verde Idea, il vaso è colmo: «Oltre ai mille immigrati del centro ce ne saranno altrettanti sparsi nelle masserie abbandonate, sgobbano per almeno 10 Comuni lucani, ma Palazzo San Gervasio è l'unico ad accoglierli». Passeggiando sotto il sole che gli ha cotto la pelle vagheggia la soluzione: «Il paese si spopola ed è pieno di case vuote, mettiamoci dentro i braccianti e, uscendo dalla logica del ghetto, vinceremo la paura». Sì, perché i palezzesi non sono affatto rilassati. D'accordo, il centro si trova 4 chilometri fuori dal centro ma è poca roba e, come diceva il lucano Beniamino Placido, il razzismo è inversamente proporzionale alla distanza.
«Sono tutti uomini, giovani, forti, io ho paura», confessa il falegname R. uscendo dal bazar del marocchino Yassin, alle spalle del Municipio. Passi per lo straniero che conosci: ma il resto è buio pesto. «Il tempo stringe e non sappiamo come sistemare questi ragazzi, quel posto non è degno», concede il vicesindaco Paolo Palumbo. Dei 190 mila euro stanziati quest'anno poco meno della metà sono stati assegnati a un'associazione privata che ha recuperato 17 case: «Possiamo sistemare 300 persone, per gli altri abbiamo bisogno d'un coinvolgimento maggiore della Regione».
Solo che da queste parti, dove la disoccupazione è al 12,5%, i soldi non ci sono. «L'unica soluzione è ammettere che quella struttura con sei bagni alla turca per mille persone è un'infamia e rinunciare», chiosa Luciana Forlino, volontaria della Caritas. Mancano 10 giorni alla raccolta: vincerà il fantasma di Rosarno o l'economia dell'emergenza farà saltare la miccia?