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lunedì 28 febbraio 2011

1. NASCOSTA DAL POLVERONE MEDIATICO, ENTRA NEL VIVO LA STRATEGIA DI BERLUSCONI PER SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA E RESTARE IN SELLA. OGGI PRIMO PROCESSO. MERCOLEDI’ PRESCRIZIONE VELOCE.

La nota del mattino
28 febbraio 2011

Coperto dal polverone mediatico che ogni giorno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, solleva su un tema o su un altro, pur di far dimenticare agli italiani quali sono i guai che più lo preoccupano, questa settimana entra nel vivo lo scontro vero sul tema della giustizia.
Oggi comincia a Milano il primo dei quattro processi che vedono imputato Silvio Berlusconi per diversi reati. Oggi è la volta del processo Mediaset, dove il presidente del Consiglio è accusato di frode fiscale. Quella davanti al presidente Edoardo D`Avossa sarà, tuttavia, un`udienza tecnica in cui la difesa punterà i piedi sulle date: «Vedremo. Noi offriamo ai giudici la possibilità di arrivare a un calendario condiviso, e dunque compatibile con gli altri dibattimenti perché non si è mai visto un imputato che ha 4 processi contemporaneamente», ha spiegato a Il Corriere della Sera l`avvocato senatore Piero Longo (Pdl).
Ma la partita delle date è solo la prima mossa. Se dovesse andar male, scatterà la seconda. Domani riunione della consulta della Giustizia del Pdl. Tra mercoledì e giovedì il Pdl potrebbe incaricare uno dei suoi senatori (tra gli altri, Roberto Centaro, Giuseppe Valentino, Domenico Benedetti Valentini) di presentare il ddl per la «rimodulazione dei tempi di prescrizione» che modifica l`articolo 157 del Codice penale. Un colpo di bisturi per premiare gli incensurati (si arriva all`estinzione del reato più celermente) e magari, contestualmente, allungare i tempi per i già giudicati. Obiettivo, far votare questa leggina apparentemente innocua, ma ritagliata con il bisturi attorno alla figura di Berlusconi, prima di Pasqua, tagliando così di un quarto i tempi della prescrizione dei reati già sfoltiti nel 2005 con la «Cirielli».
Oltre che il processo Ruby, dove sono in gioco concussione e prostituzione minorile, Berlusconi teme uno scivolone giudiziario sui temi della corruzione (Mills) e della frode fiscale, perché l’immagine che ne deriverebbe di fronte al paese infrangerebbe la costruzione mediatica del presidente buono, che lavora per il bene di tutti e qualche volta ha bisogno di divertirsi un po’.

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