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martedì 24 maggio 2011

6. BARACK OBAMA CERCA DI SVEGLIARE L’EUROPA SU UN’INIZIATIVA COMUNE PER SOSTENERE IL RISVEGLIO DELLA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO.

La nota del mattino 24 maggio 2011

Da Il Corriere della Sera. “…il presidente non è in Europa per una semplice visita di cortesia.
Scommesse elettorali a parte, il suo tentativo è quello di agganciare gli alleati
più vecchi e fidati alle nuove sfide che impegnano l`America in varie aree del mondo.
Con gli europei consumati dai dissidi interni sulla gestione delle crisi finanziarie di
Grecia e Portogallo e dalle dispute sui profughi in fuga dal Nord Africa in fiamme, è toccato
ad Obama proporre un` idea di futuro ai popoli che cercano libertà dai dittatori e miseria…. una
specie di «piano Marshall» per il mondo arabo. Ma l`America non può fare tutto da sola,
soprattutto ora che è indebolita economicamente. Dalla Libia all`Afghanistan, l`esperienza
dimostra la perdurante centralità dell`alleanza transatlantica: «Non esiste
al mondo nessun altro catalizzatore dell`azione globale come l`impegno comune Usa-Europa. Il
presidente, quindi, è deciso a lavorare strettamente con gli europei per far avanzare la sua
agenda», ha detto con linguaggio sintetico e molto franco l`assistente
speciale di Obama per gli Affari europei, Liz Sherwood-Randall. Insomma, le potenze
emergenti crescono, ma per ora esercitano essenzialmente un ruolo di interdizione: indicare
la rotta resta un compito dell`America e dei suoi alleati. Obama, fino a qualche tempo
fa concentrato solo sull` emergenza economica interna (debito pubblico e occupazione),
nel 2011 ha dovuto alzare il suo profilo internazionale, spinto prima dalla (non prevista) ondata
di ribellioni nel mondo arabo, poi dall`eliminazione

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