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domenica 15 novembre 2015

Regione - EDUCAZIONE MOTORIA: PIÙ RISORSE PER IL PROGETTO

tema ISTRUZIONE E FORMAZIONE
EDUCAZIONE MOTORIA: PIÙ RISORSE PER IL PROGETTO
Su sollecitazione del Pd, sono stati destinati 100mila euro in più, ma sarà difficile replicare il successo dell'anno precedente


Il progetto di educazione motoria 'A scuola di sport', avviato da Regione Lombardia per la seconda edizione, ha subito messo in luce alcune criticità, rilevate anche dai territori. Il Gruppo regionale del Pd

è, dunque, subito intervenuto con una interrogazione all'assessore regionale Antonio Rossi per chiedere chiarimenti.
Più risorse e più trasparenza sono state le richieste sollecitate dal Pd, anche a seguito di una riduzione cospicua del finanziamento, rispetto all'anno precedente, che non permette la copertura di adesione al progetto delle scuole.
L'assessore, nella seduta di commissione Sport, ha specificato che sono stati stanziati 100mila euro in più, portando la cifra totale per il progetto a 750mila euro circa.
"Per il progetto 'A scuola di sport - Lombardia in gioco', già a corto di fondi, i finanziamenti rimangono pur sempre pochi- ha commentato Fabio Pizzul, capogruppo in Commissione -, soprattutto rispetto alle risorse stanziate per la prima edizione, quella dell'anno scorso, quando erano vicine ai 2 milioni di euro. Abbiamo ringraziato l'assessore per esser riuscito a incrementare i fondi, ma sarà impossibile replicare il successo dell'anno scorso".
Dai dati forniti, appare chiaro che poche scuole, rispetto alla scorsa edizione, sono state finanziate e le risorse sono state distribuite in modo del tutto disomogeneo. Ad esempio, la città di Milano fa la parte del leone, poiché gran parte del contributo è stato messo dal Comune, che se lo può permettere.
Pizzul ha, comunque, accolto l'invito dell'assessore a chiedere "al Ministero dell'Istruzione di destinare tutti i fondi previsti per il territorio lombardo per l'insegnamento delle attività motorie al progetto di Regione Lombardia, privilegiando la proposta lombarda di far lavorare gli esperti con i ragazzi rispetto a quella nazionale che prevede solo l'invio di consulenti coordinatori nelle singole scuole. Faremo le verifiche necessarie e ci muoveremo in questo senso, anche se ci sembra una proposta di difficile applicazione".

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