È durata solo un mese la riduzione fino a 15 euro sugli esami più costosi
Alla fine lo hanno fatto davvero: Maroni e l'assessore Gallera hanno
sospeso dal primo marzo la delibera che abbassava il tetto dei
superticket sanitari su visite ed esami da 30 a 15 euro. Una riduzione,
vale la pena ricordarlo, che è rimasta in vigore solo un mese, per
ironia della sorte ...il più corto dell'anno. È la risposta che la Regione ha deciso di dare al Governo dopo che quest'ultimo, giovedì 23 febbraio, ha impugnato l'articolo del collegato al bilancio che metteva in legge una futura e non ben definita riduzione del 50% dei ticket sanitari.
"Delle due l'una - commentano il segretario regionale Alessandro Alfieri e il capogruppo Enrico Brambilla - o Maroni e Gallera sanno di essere nel giusto e allora possono mantenere in vigore la delibera almeno fino a quando la Consulta non valuterà l'impugnativa, oppure sono coscienti che quell'articolo del collegato era scritto con i piedi e stanno solo facendo i furbi. La verità è che il centrodestra sta prendendo in giro i lombardi con grande cinismo. Nessuno obbliga la Regione a ritirare la delibera e ad alzare nuovamente il tetto dei ticket. Se lo fa è solo per mascherare il suo fallimento rispetto a una delle maggiori promesse fatte in campagna elettorale." E magari per risparmiare i 25 milioni previsti.
La contestazione mossa dal governo riguarda la mancata concertazione con l'esecutivo della norma che, di fatto, riduce l'introito stabilito da una legge nazionale. Tuttavia la Regione Lombardia compensa largamente la prevista riduzione di gettito (25 milioni) con un ticket regionale sui farmaci che vale 260 milioni di euro l'anno. Quindi, non solo la delibera regionale sarebbe ancora legittima, ma anche per la legge la soluzione con il Governo sarebbe facile da trovare, se solo lo si volesse fare. Per inciso, il ministro agli Affari Regionali è un esponente del Nuovo Centro Destra, partito che in Lombardia siede nei banchi della maggioranza.
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