La nota del mattino
21 marzo 2011
A parte terremoto e tsunami in questi giorni sono emerse gravi responsabilità e inadempienze della società che gestisce gli impianti nucleari di Fukushima in Giappone. Dieci giorni prima del terremoto la Tepco aveva ammesso di non avere fatto le ispezioni dovute in 33 parti della centrale e che il pannello di controllo sulla temperatura all`interno dei reattori non era stato "revisionato" negli ultimi undici anni. Ieri il presidente della Tepco ha fatto pubblica ammenda. E’ l’ennesima dimostrazione che il profitto e il conto economico non garantiscono di per sé efficienza, professionalità e sicurezza, come vorrebbero far credere i cantori del liberismo.
La Germania conservatrice di Angela Merkel è decisa ad accelerare l`addio al nucleare. Lo ha detto alla Frankfurter Allgemeine Zeitung il ministro dell`Ambiente, Norbert Roettgen, sottolineando che i «rischi residui dell`atomo» sono troppi. Secondo anticipazioni del quotidiano filogovernativo Die Welt, in maggio, seppur per revisioni, verifiche e controlli provvisori, si creerà una situazione per la quale dei 17 reattori nucleari tedeschi solo 4 saranno in servizio. Il che vorrà dire che temporaneamente, come in una simulazione di emergenza decisa per abituarsi al futuro, la più grossa e competitiva economia della Unione europea e quarta economia mondiale fermerà il 75 per cento della capacità nucleare. «Possiamo dire addio all`atomo più velocemente di quanto previsto finora, la situazione dopo il dramma giapponese è una cesura, una svolta senza ritorno», ha detto Roettgen. La grande prova d`addio all`atomo, nel paese locomotiva dell`economia Ue, arriverà tra due mesi.
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